lunedì 11 agosto 2014

Frida Kahlo

Non saprei dire con precisione quando seppi dell'esistenza di Frida Kahlo. Ricordo di aver sfogliato una rivista una ventina di anni fa e di aver visto la fotografia in bianco e nero di una donna sdraiata in un letto, con una tavolozza in una mano e un pennello nell'altra. Ricordo anche che mi colpì il suo volto, gli occhi che guardano distrattamente l'obiettivo, le grandi sopracciglia. Solo molti anni più tardi Frida fu completamente riscoperta quale icona possente di primo Novecento.
Nella storia personale di Frida l'artista e la donna gareggiano per attirare l'attenzione. Tuttora non saprei quale delle due prevalga nel mio pensiero. Da un lato l'artista surrealista con le sue opere di impressionante forza, dall'altra la donna della quale senti il dolore, la forza, l'imperioso gettarsi in una vita amata e odiata. La bellezza di questo straordinario personaggio sta nel fatto che entrambe le anime sono alla fin fine una sola, un'amalgama fluido ed esplosivo che ha scavato un solco profondo nella storia dell'arte del secolo scorso.
Non si può amare Frida l'artista e ignorare la donna. Perchè anzi conoscendo i percorsi della donna si sostanzia la sua arte, si arricchisce di un significante che va molto al di là dell'impatto che impressiona lo spettatore. Io e la mia amica Cris ci siamo trovate sabato scorso dinanzi a molte delle meraviglie da lei dipinte e nel pensiero di entrambe, che amiamo molto questa artista, si è ampliata la nostra idea di lei. E' bello questo nostro leggere tanti libri che la riguardano e vederne da vicino molti  dipinti e disegni. Così come sapere che esiste una Bellezza che non può che arricchirci, lasciare un segno importante, chiederci di essere guardata, fruita, divorata, e di essere come un torrente nel quale ci si getta e la cui corrente trascina e coinvolge. Si rischia di essere retorici, ma conoscere Frida è esattamente questo. La nostra ricerca prosegue, perchè tanto ancora dobbiamo sapere. Avvicinarsi passo a passo a Frida, svelarne il mistero, è il dovere imprescindibile di chiunque non possa ignorare l'umanità che ha sostanziato la storia del mondo, di quella umanità di artisti, poeti, scrittori, interpreti, che riesce a parlarci da ogni tempo e luogo, nel linguaggio trasversale e universale del genio.
Luz

4 commenti:

  1. Sono molto d'accordo con te, cara Luz, ma perchè quando sono tornata a casa sabato sera ero sfinita? Lasciamo stare il caldo di Roma, rovente in questi giorni; la lunga fila estenuante, la "carica emotiva " che l'evento ci procurava e l'aver dovuto programmare la visita incastrando i vari impegni (io odio programmare soprattutto quando si tratta di cultura, ma questa è un'altra storia ) insomma siamo state tutto il pomeriggio a parlare di LEI, in macchina all'andata, in fila, durante la visita, poco però, al ritorno...eppure a casa nel silenzio delle mie riflessioni, nel mio quieto e rassicurante guscio, mi sono sentita più confusa e disorientata di prima. Allora la prima considerazione, istintiva, è che il voler capire sempre e comunque, non si può."....svelarne il mistero..." come tu dici, Luz, non si può. Io credo che, a parte le sensazioni, le emozioni che le opere di Frida ti suscitano e ti scavano dentro come un martello pneumatico, il cui rumore stridulo e insopportabile lo senti nell'anima, resti disarmata, quando la vedi in carne e ossa in quei frammenti cinematografici e li vedi e li rivedi perchè speri di cogliere qualcosa di diverso, un particolare che solo tu sai vedere, e invece no! Lei è così, altera, dritta come un fuso, quasi inespressiva, distaccata, divertita. Speri di cogliere una smorfia di dolore sapendo delle sue inanerrabili sofferenze fisiche,e invece no! Lei è protagonista indiscussa della sua vita, e di tutti coloro che la circondano. LEI E' VIVA. Questa secondo me è la cosa più sconvolgente non riesci a prenderla, a capirla, la puoi immaginare Abbiamo tentato, io e te, Luz, di riflettere sulla complessità diVirginia Woolf e Frida Kahlo. Ragione e istinto. Ci sono dei punti in comune, delle affinità, ma Virginia non si concede, si ritrae, non la tocchi. Frida invece si concede completamente, senza paura, senza riserve. Provoca, ama, si diverte. La donna intellettuale, borghese, anticonformista, còlta e la donna intuitiva, istintiva, contraddittoria; credo che molto superficialmente sia facile questo tipo di considerazione, tutti noi siamo ciò che siamo stati: cultura, ambiente, condizionamenti ecc.ecc. Ma la bellezza, in tutte le sue forme e manifestazioni, la sappiamo cogliere, riconoscere ma, seguo l'istinto. Mi è venuto in mente quel film interpretato da Vittorio Gassman:"Genio e sregolatezza" tratto dall'opera di A. Dumas padre e dicui J.P. Sartre ne trasse un adattamento teatrale. Perchè? Seguo l'istinto, immagino! Cris

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    1. Cris, il bello è appunto questo. Lasciare che un mistero resti tale senza che sia forzato in qualche modo. In questi giorni mi stanno capitando fra le mani decine di sue immagini e scritti, e credimi si rischia di farne indigestione. Frida per certi aspetti repelle. Ti capita questa sensazione stranissima?
      Luz

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    2. In quel senso no però stupore nel non riuscire a leggere fino in fondo i suoi quadri, sì.Non mi capita spesso. Di solito alle mostre vado sempre preparata e il piacere è assicurato. Con Frida no. Nonostante avessi letto tutto su di lei non ho tratto appagamento dal suo percorso narrativo,spesso mi sono ritrovata al punto di partenza, come nel gioco dell'oca.Ecco perchè mi coinvolge sempre. Sarei anche tentata di seguirla a Genova dove ora si trova.Ma nulla è perduto! Aspetto,ora,con curiosità e un pizzico di perfidia,un altro angolo di visione, un'altra modalità di lettura: la tua, cara Luz,quando entrerai in scena! Cris

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    3. La mia sarà una lettura che ti sconvolgerà. So già che sarà così, perchè la grandezza e complessità di questo personaggio si mescola con la passione, il dolore, la Morte. Tutte istanze di grande potenza che devono assolutamente essere rese in modo coerente in palcoscenico. Se consideri che i mezzi che ho a disposizione sono molto limitati, saprai che lo sforzo creativo è a dir poco immane. Stanno formandosi alcune idee man mano che intensifico le letture su di lei. Prendono forma come se mi trovassi già sulle assi del palcoscenico, questo è uno dei momenti sublimi del mio fare teatro. :-)
      Luz

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