domenica 12 ottobre 2014

Preraffaelliti

L'esperienza di visitare una mostra di Preraffaelliti rivela la totale impossibilità di riprodurre queste opere in fotografia o in altra forma di rappresentazione. Le opere di Millais, Waterhouse, Dante Gabriel Rossetti, si devono cercare nei musei che le conservano oppure accorrere ai musei che le espongono in determinati periodi. 
Ho avuto il piacere di guardare da vicino la pittura preraffaellita a Torino, lo scorso aprile, e ne sono uscita con la mente piena di forme e colori, la sensazione di un'arte che ostenta autocompiacimento e travolge perchè bella in modo prorompente, certa di ricreare un passato ormai perduto, orgogliosa di afferrarne il ricordo e la forza, superba nel darsi un nome che è un prendere le distanze da tanta arte ritenuta "accademica". 

Travolgono i soggetti di questa corrente, che vanno dal Medioevo a Shakespeare, a paesaggi immersi nelle nebbie del tempo, fino a ritratti di donne la cui femminilità esplode e conserva allo stesso tempo una tenera fragilità. Se a metà dell'Ottocento suscitarono anche aspre critiche, oggi questi artisti possono dirsi pienamente immersi in un'arte universale e trasversalmente riconosciuta come un alto esempio di arte pura. 
Luz

3 commenti:

  1. Ho avuto la fortuna di essere a Londra proprio quando alla Tate Gallery c'era una mostra su di loro.
    Mi piacevano molto i loro quadri già in precedenza, ma dopo averli visti dal vivo non ho potuto non innamorarmene.
    I colori e i simboli di cui sono pieni questi dipinti li rendono unici.
    Per non parlare delle vite abbastanza sregolate di questo gruppo di artisti :)

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  2. Che meraviglia! Anch'io li adoro. Credo di aver visto, tanto tempo fa, una loro mostra a Roma ma vorrei che fossero più frequenti. Credo l'ultima sia proprio quella che tu hai avuto la fortuna di ammirare a Torino.In quel meraviglioso libro di Philippe Daverio:"Il secolo lungo della modernità",consiglio la lettura della sezione dedicata alla fuga dalla realtà"la confraternita dei Preraffaelliti"E' una lettura di una chiarezza e competenza quasi dolorosa, nel senso che ti prende talmente tanto che fai fatica a staccartene anche solo per bere un bicchiere d'acqua e senti la sofferenza di quel seppur momentaneo distacco come fastidio perchè ti riporta all'esistenza" umana, troppo umana" come diceva De Unamuno.Mi piace molto ricordare questo bellissimo passaggio che tanto sa di attualità:"....contro che cosa si dovevano quindi rivoltare i giovani?Ovviamente contro i troppi bitumi dei fondi nella ritrattistica e contro l'attenzione scolastica per tutte le evoluzioni formali insegnate come Bibbia di maniera post raffaellesca.Decisero quindi di chiamarsi nel 1848, Preraffaelliti tre artisti che divennero sette e formarono una confraternita. Era nata la prima avanguardia della storia del Secolo Lungo";e ancora:".....le signore britanniche ......con i Preraffaelliti divennero algide e fatali."Meraviglioso!!!! E mentre guardo sulla pagina patinata quella che è la tua copertina,cara Luz,"Ofelia" romantica, irreale dice Daverio, dipinta in ogni posa possibile,immagino il suo ultimo respiro nell'abbraccio della natura, come un'orchestra attenta al suo Maestro.
    Cris

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  3. Accetto volentieri il consiglio e andrò a dare un'occhiata a 'Il secolo lungo della modernità'
    Nel frattempo sono stata a Perugia e mi è capitato di visitare la mostra fotografica di Steve McCurry 'Sensational Umbria' http://www.sensationalumbria.eu/ e come mi era successo con i Preraffaeliti sono rimasta colpita, anzi, abbagliata dai colori.
    Non c'è che dire, certe opere d'arte ti trasportano proprio in un'altra dimensione

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